I disturbi della voce nella Malattia di Parkinson: trattamento logopedico Lee Silverman Voice Treatment

Pubblicato il 23 marzo 2016

Siamo abituati a pensare alla malattia di Parkinson quasi sempre da un punto di vista motorio con evidenti sintomi quali: tremore, rigidità, blocchi nel cammino. Purtroppo però questa malattia oltre a deficit motori comporta anche difficoltà nella sfera comunicativa. Di solito i sintomi che compaiono si manifestano con una riduzione del volume della voce e scarsa intelligibilità dell’eloquio; il paziente non è più in grado di controllare la velocità del proprio linguaggio e per meccanismi cerebrali riduce il volume della propria voce al di sotto della soglia baseline di 60 db (conversazione normale).

Quali sono le caratteristiche della voce nella malattia di Parkinson?

La voce nella malattia di Parkinson è caratterizzata da volume basso, monotona e rauca; inoltre anche la riduzione della mimica facciale contribuisce ad una maggiore difficoltà nella gestione del tratto vocale. In termini specifici si evidenzia una riduzione in termini di loudness (percezione sonora) del 40%.

Quali sono le caratteristiche dell’articolazione nella malattia di Parkinson?

Nella malattia di Parkinson a livello articolatorio si evidenzia: riduzione della pressione intraorale, una riduzione dei movimenti sul piano verticale della mandibola, rigidità dei muscoli fonatori, accelerazione dell’eloquio, riduzione del ritmo, riduzione dell’intelligibilità dell’eloquio, compromissione dei tratti prosodici (ritmo, intonazione, accento).

Cosa fare?
In letteratura sono stati proposti diversi approcci riabilitativi in particolare sulla voce. Quello che ha ottenuto risultati stabili nel tempo (6-12 mesi dopo il trattamento) è il Lee Silverman Voice Treatment che determina un miglioramento netto del volume della voce e garantisce il mantenimento di una buona qualità vocale almeno per i 6-8 mesi successivi. Questo significa: migliore qualità della vita nel paziente con Parkinson, riduzione di disagio in contesti comunicativi, maggiore autonomia nelle attività quotidiane.

Perché funziona?
Un lavoro intensivo sul volume può fornire lo stimolo necessario alle persone con malattia di Parkinson per attivare e modulare in maniera adeguata programmi motori vocali che sono ancora intatti. Di conseguenza, il paziente non deve concentrarsi su specifici parametri vocali (pause, precisione articolatoria) ma parla semplicemente più forte.

Quali miglioramenti si ottengono con il Lee Silverman Voice Treatment?

Migliora la chiusura delle corde vocali, si evidenzian un aumento di volume della voce che induce maggiore coordinazione tra respirazione, produzione vocale e motilità dei muscoli oro-facciali, migliorano i comportamenti non verbali (espressioni facciali) e si riducono le difficoltà deglutitorie.

THINK LOUD!

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